UN SECOLO DI ISTRUZIONE A
DECIMOMANNU (1820 – 1920) L’Azienda di santa Greca gestiva
diverse migliaia di scudi l’anno e sopperiva ai bisogni della parrocchiale
(1810), in quel periodo e per molti anni a venire, l’Azienda finanziò anche le necessità
delle chiese filiali e le prime forme di istruzione. Nel 1820 c’era la
cappellania di S. Greca, durerà sino al 1880, delegata a curare l’ istruzione e
la scuola di catechismo. Il 14 Maggio l’arcivescovo Navoni decreta, con una
interdizione, che ; “l’azienda di S.
Greca somministri annualmente al provicario parrocchiale la somma di scudi 10
per distribuire almeno tre volte l’anno qualche premio a quelli che
frequentando il catechismo si saranno distinti in apprenderlo come sarebbe un fazzoletto
per le donne, ed una berretta o altro utile arnese per i maschi “[1] Nel 1823, l’ arcivescovo Navoni mise a disposizione del parroco una discreta
somma da distribuire, ogni anno, ai bambini che si fossero distinti nella
frequenza e conoscenza del catechismo. Donò 25 Lire per i “bambini
che andavano alla dottrina.”[2] Una delibera del 1831 ci rende noto che la
scuola era chiusa da alcuni anni: Essendosi
recato in questo villaggio il Regio Istruttore della Scuola Normali Giuseppe Naitana e avendo trovato che la
scuola di questo luogo chiusa già da alcuni anni per mancanza di una casa e di
precettore idoneo, egli medesimo la rinnovò
e l’aprì nel presente giorno in una casa particolare. Lo
stesso giorno il Naitana fece convocare il Consiglio Comunitativo composto dai
Sigg. Giuseppe Casula Sindaco,
Tomaso Murenu, Antonio Pillittu, Giuda Taddeo Cruccas e Giuseppe Mudu,
presente il V. Parroco e il Delegato di Giustizia, per deliberare sul locale da
destinarsi a Scuola e la nomina di un precettore idoneo e di fissare il
convenzionale annuo stipendio. Il
Consiglio ha destinato a scuola “quella stanza giacente nel piazzale di questa
parrocchia dove attualmente vengono colocate le ossa dei deffonti”, per essere
questo un locale in cui concorrono tutte le convenienze all’uopo necessarie
purché però se ne implori il permesso all’Arcivescovo. Nomina
Maestro Antioco Obinu di Assemini, non offrono per ora e non possono offrire
più di scudi trenta, lire settantacinque annue “a considerazione di essere la
comunità molto povera, pur riconoscendo che le fatiche del maestro
richiederebbero un maggior consenso. Esiste nel paese la Cappellania di S.
Greca istituita sotto la condizione che quel cappellano dovesse aprire scuola
pubblica, come si era praticato nel passato. Per
libri, carta, inchiostri dei poveri studenti fissa la somma di £. 12 e soldi 10
annui.[3] Sindaco: Giuseppe Casula, Anche Angius nel suo
dizionario alla voce Decimo Istruzione scrive; “ Pochissimo curata. In tutte le scuole elementari mal ordinate e
peggio dirette non si insegna che a 69 fanciulli, e in tutti gli uomini del
dipartimento, comprensivi i ministri ecclesiastici e civili, a mala pena ne
troverai 180, che leggano e scrivano passabilmente.. Alla voce
Decimo-Mannu, scuola elementare scrive; “Vi
è stabilita, e suole essere frequentata da una ventina di fanciulli”. Nel
1859 con l’entrata in vigore della legge Casati, si istituiva in ogni Comune un
corso quadriennale di istruzione elementare, diviso in due bienni, uno
inferiore e uno superiore, si dovettero
emanare i calendari scolastici con i tempi per l’istruzione e le vacanze. Il
Comune di Decimomannu dimostrò molta attenzione alle esigenze della popolazione
e a facilitare la frequenza scolastica, in modo da garantire la sopravivenza
dell’istituto scolastico. La stagione scolastica fu fissata in 10 mesi e si
riservò di scegliere il periodo delle vacanze secondo le esigenze delle
attività produttive del paese, si procedette all’istituzione della commissione
per la scuola elementare che doveva controllare il buon andamento degli studi.
Vennero nominati i signori; Schirru Giovanni consigliere e Nioi Giovanni medico
chirurgo e si calendarizzarono le vacanze: ”Ritenuto
che il sistema attuale delle vacanze non è confacente alle condizioni speciali
del Comune, si fissano i mesi di Giugno e Luglio fino al 15 Agosto per tenersi
d’ora innanzi le vacanze in questa scuola elementare; incaricandosi lo stesso
precettore che fino a tal tempo si continuino le lezioni”[4] Le attività
scolastiche non sempre venivano svolte da precettori che ne fossero all’altezza
e facessero il loro dovere. Il Consiglio dovette stigmatizzare il comportamento
del precettore Pintus: “Ritenuto che il
precettore Pintus fin qui si è dimostrato pochissimo assiduo al dovere, che non
si cura dell’insegnamento ai ragazzi, mancando fino di metodo nell’insegnare,
che fa delle frequenti assenze dal posto, tenendo chiusa la scuola, come
attualmente manca già dal posto più di quindici giorni senza nessuna
autorizzazione della Giunta Municipale.
Si fanno dei richiami in senso che si
debba sospendere la spedizione del mandato pel tempo di assenza, e venga
congedato definitivamente per non compiere come di dovere alle incombenze del
posto.”[5]
La condotta del precettore venne resa nota anche al Regio Ispettore
Provinciale, Alberto De Gioannis, il quale non trovando in stato soddisfacente
la scuola diede un parere che convinse la Giunta a sospendere il precettore
Pintus. In questi casi il problema era che la scuola veniva chiusa, perché
raramente si trovava un insegnante disponibile e con le caratteristiche adatte
che potesse supplire quello licenziato. A Decimo la Giunta individuò una persona
adatta all’insegnamento: “Non è ignoto
alla Giunta, che trovasi domiciliato in questo Comune il signor Diana qui
vivente colla famiglia, esso giovine si trova in grado di poter almeno
provvisoriamente dare le istruzioni ai ragazzi di questa scuola, …”[6] Naturalmente
anche i maestri dovevano essere pagati, la legge ne fissava i minimi che però
diminuivano, con variazioni sensibili secondo che l’insegnamento avvenisse;
nelle scuole di paese o rurali, nelle prime classi o nelle seconde e nel
livello inferiore o superiore, i maestri godevano dei vantaggi rispetto alle
maestre. Comunque per motivi contingenti erano le Amministrazioni Comunali che
decidevano gli emolumenti. A Decimomannu i maestri erano tenuti ad insegnare
oltre che ai corsi diurni per i ragazzi
anche alle scuole serali per adulti. La maestra seppure con uno stipendio
inferiore a quello dei maestri, godeva dell’alloggio gratuito. Quando capitava
che le scuole rimanevano chiuse per assenza dei maestri; per “abbandono” o per
malattia, il Regio Ispettore spesso interveniva sull’ amministrazione, allo
scopo di ristabilire il regolare svolgimento delle lezioni. Il Sindaco facendo
seguito a questi appelli esortava la Giunta: “Conviene che la Giunta veda modo a che la scuola femminile venga
nuovamente aperta in questo Comune,in cui non manca il locale adatto, e si
hanno gli arredi necessari, fin da quando altra volta era in esercizio …”[7]
Si dispone di trovare una maestra che voglia eleggere la sua domiciliazione a
Decimo: “a motivo della voce che corre,
pel clima malsano specialmente nell’estate e nell’autunno”. Una persona che
venga da fuori e non si acclimati, può abbandonare il posto per ragioni di
malattia “se altro non seguiti di più
sinistro”. Si propone di nominare in via provvisoria la signora Camilla
Grande che da anni domiciliata a Decimo è assuefatta al clima e persona
istruita: “ Col presente atto si nomina
in via provvisoria la sig. Camilla Grande a Maestra di questa scuola elementare
femminile, previo l’assegnamento di £367”.[8]
La nomina di questi due maestri è confermata dal Consiglio Comunale che ne
attesta lo zelo con due atti del 22 Aprile 1861. In questi documenti sono
chiariti i compiti e gli emolumenti dei precettori. Il signor Diana Luigi dovrà
interessarsi della scuola maschile dei giovani e della serale, in via
provvisoria, con un assegno di franchi
600… . La
Giunta Municipale ribadisce la difficoltà nel far fronte alle spese, si
richiede un aiuto statale poiché altri comuni lo hanno ricevuto: “ Ritenuto che si sa positivo di essersi
accordati simili sussidi ad altri Comuni, i quali trovasi in miglior situazione
che non Decimomannu”.[9] La
visita del Regio Ispettore per le scuole era quasi annuale, si evidenziano
sempre gli stessi problemi, sia didattico culturali che economici. Nell’Atto
del 30 Marzo 1862 n.80 si pone in evidenza, da parte del Cav. Alberto De
Gioannis, R. Ispettore, l’insoddisfazione per il risultato degli esami dei
ragazzi che frequentano la scuola. Le
responsabilità ricadono sul precettore che dovrà essere sostituito con uno che
sia titolato (patentato) e capace. L’Amministrazione quindi si adopererà per
trovare un nuovo maestro che sappia insegnare. Si dispone che le vacanze estive
vadano dal 15 Maggio al 15 Luglio. Ancora con un Atto alla fine dell’anno
scolastico si evidenzia la situazione economico finanziaria del Comune: “Siccome però le finanze di questo Comune
sono sempre tenui e passive, mancandosi di entrate corrispondenti, poiché nel
bilancio del corrente 1862 si ha l’attivo di £ 2244,11 ed il passivo di £
7294,66 per cui si ha la deficienza di £ 5053,55… Conviene che si rinnovi la
domanda onde avere un sussidio a favore di questo Comune.”[10] Gli insegnanti,
maestri o precettori che dir si voglia, a Decimo come si deduce dai documenti
duravano circa un anno, tanto che annualmente le scuole si trovavano in abbandono
e molti scolari erano soggetti ad
analfabetismo di ritorno. Nel 1862 il signor Sisinnio Moi di Cagliari presentò
la sua candidatura a precettore della scuola elementare maschile di Decimo, era
in grado di esibire il certificato di idoneità a maestro di grado inferiore.
Comunque convinse la Giunta, data anche l’urgenza di risolvere il problema, che
lo assunse in via provvisoria per l’anno scolastico 1862 – 63, con l’impegno
anche della scuola serale con lo stipendio di £ 600 annue. Vengono anche nominati
i sovraintendenti per la scuola; i signori Schirru e Diana. La maestra
Romagnino della scuola femminile venne confermata con lo stipendio di £ 400
annui e l’alloggio gratuito.[11]
Dagli Atti Comunali
si comprende che nonostante la buona volontà dell’Amministrazione di voler
aumentare gli stipendi degli insegnanti, ogniqualvolta si presentavano delle
urgenze venivano decurtate le spese per l’istruzione ed in particolare gli
emolumenti dei maestri. Le vacanze avevano delle variazioni che venivano decise
anno per anno, forse in accordo con i genitori o in dipendenza delle esigenze
lavorative stagionali, poiché i ragazzi aiutavano nei raccolti e lavori
agricoli, allora base dell’economia paesana. Nel 1863 le vacanze furono fissate
dal 15 Giugno al 15 Agosto.[12] Con il passare degli
anni le Amministrazioni Comunali; Consiglio e Giunta cercavano di migliorare la
qualità dei maestri e rendere più confortevoli i locali e gli arredi scolastici
seppure per ovi motivi, “spartani”: “ Si
procura locale più spazioso e comodo, anche per evitare l’incombenza di essere
gli allievi maschi a contatto quasi con le femmine come attualmente occorre in
questa casa comunale.”[13] Come più volte fatto
notare; tutti gli anni l’amministrazione aveva problemi economici, richiedeva i
fondi al governo e agli enti preposti per l’istruzione, ma nel 1863 la
richiesta fu fatta, dal Sindaco, all’azienda di santa Greca.”Il Sindaco … Fa presente che il Cappellano
di S. Greca fino a certo tempo non molto lontano ha sempre aperto la scuola per
i fanciulli. Che altronde è sempre vissuta e tuttavia vige nella popolazione
una tradizione invariabile di essere stata la cappellanea (sic) di S. Greca instituita con l’obbligo di fare
la scuola … Pertanto invita i signori anche essere il caso, che non avendosi un
cappellano approvato per la scuola elementare maschile, debba l’amministrazione
sopportare il peso della predetta scuola. Tenendo conto dei pochi proventi che
tiene la Comune e dello stato di povertà in cui si trova da qualche tempo a
questa parte. … I presenti membri compreso quanto sovra di concerto col
Sindaco, deliberano che si ricorra all’illustrissimo Vicario, affinché prenda in considerazione l’esposto e provveda
alla spesa della istruzione sui fondi dell’ azienda di S. Greca.”[14] Intanto
era stato eletto Sindaco il Notaio Schirru che si dimette da sopraintendente
per le scuole, al suo posto è nominato il medico chirurgo On. Costantino
Castelli. L’anno scolastico
1863-64 inizia senza precettore, il signor Moi si era dimesso. Questo ancora
una volta, porta disagio con relative istanze di protesta da parte dei
genitori. La Giunta come riportato nella relativa delibera, nomina una persona
dalla capacità esemplare, gli assegna uno stipendio di 600 £ annue con
l’obbligo di accudire la scuola serale.[15]
Nei documenti non è riportato il nome del precettore. Si propone di utilizzare
per la scuola femminile, un locale dove ci sia anche l’alloggio della maestra.
Attualmente le scolare sono ospitate in un locale del palazzo municipale. All’inizio dell’anno
scolastico 1864-65, si presentano sempre gli stessi problemi; la mancanza di
fondi e l’assenza del precettore. I maestri si dimettono con molta facilità e
non è possibile sostituirli rapidamente, pertanto si creano dei problemi con i
giovani, le famiglie e l’Amministrazione Comunale. Delle volte, i precettori si
presentavano con note di raccomandazione degli uffici dell’Ispettorato della
scuola che attestavano la capacità, preparazione e onestà del soggetto
interessato. Fu in questo modo che a Decimo si presentò il signor Manca
domiciliato a Gesturi, il quale ambiva ad occupare il posto di precettore della
scuola maschile. In base a queste certificazioni il Consiglio; “ ad unanimità
lo nomina precettore assegnandogli uno stipendio di 600 £ annue”. Viene
nominata anche la nuova maestra per le classi femminili con lo stipendio di 367
£. Il Bilancio per
l’istruzione del 1865: Stipendio al
precettore £ 550 Stipendio alla
maestra £ 367 Fitto alloggio per la
maestra £ 108 Manutenzione
mobili £ 30 Carta, penne £ 50 Fa notare la
contrazione degli emolumenti ai maestri, segno di una condizione economica, per
il comune, sempre più grave. Dopo due mesi dall’assunzione del precettore Manca
si verificarono dei problemi che l’Amministrazione fa presente nel primo atto
dell’ anno che porta la data del primo Gennaio. Considerando la festività fa
pensare a qualcosa di grave e particolare: “L’attuale
precettore elementare Manca venuto da poco è uomo instruito (sic) ed al tempo stesso poco capace al metodo
antico, e per niente è capacitato nella moderna istruzione, tanto che nel breve
tempo che ha tenuta aperta la scuola, i ragazzi erano troppo in regresso,
spiegandogli alcune lezioni non moderne, e sempre in lingua sarda; e lungi
dallo istruirli secondo il sistema corrente, li tratteneva in cantici di latine
orazioni. La condotta che ha spigato verso il Consiglio non è stata quella che
si doveva desiderare, essendo arrivato al punto di stare in giudizio col
Sindaco, cui ha avuto l’ambire di chiedergli giuramento. Considerando
la Giunta che questo sarebbe denari sprecato, senza vantaggio, anzi con
detrimento degli scolari, delibera ad unanimità di licenziarlo definitivamente
ed occuparsi tosto nella ricerca di miglior soggetto.”[16] Il reclutamento dei
maestri bravi era assai difficile, la professione poco ambita, mal pagata anche
perché la loro preparazione era superficiale, data da un breve corso di
metodica al quale si accedeva con un esiguo livello di istruzione, pari a
quello dei primi anni della scuola elementare. Il possesso della “patente” di
maestro non costituiva alcuna garanzia di buona preparazione. Nell’Atto n.26
del 8 Maggio 1865 si tratta del futuro della scuola e della sua sopravivenza,
non ci sono fondi disponibili pertanto è compromessa l’esistenza della scuola
stessa : “Non si hanno i fondi disponibili dell’esattore per poter
realizzare i mandati in corso di pagamento, come lo stesso esattore si è pure rifiutato
di pagarne alcuni. In tale stato di cose si teme che possa conseguirne la
circostanza di venir chiuse le scuole elementari ed anche l’ufficio Comunale se
non vengono retribuiti a tempo debito i precettori, il serviente ed il
segretario comunale.”[17]
Questo è, forse l’ultimo documento del secolo. Il Ministro della
pubblica Istruzione stanziò nel 1865, per la provincia di Cagliari £ 10.000 da
destinare alle scuole ed ai maestri elementari. La scuola di Decimomannu
ricevette un contributo di 270 £. Da una relazione
della Provincia del 1866 possiamo sapere che a Decimomannu era presente una
scuola con due sezioni, maschile e femminile; la qualità dei locali fu
giudicata sufficiente. Gli arredi non erano completi, mancava il ritratto del
Re, i calamai non erano fissati nei banchi, non erano disponibili per gli
allievi poveri, la carta, le penne, l’inchiostro e i libri. Questi problemi
descritti si manifesteranno ancora nei primi decenni del Novecento. Nel 1873 il Consiglio
comunale scelse il parroco Pietro Cannas, con cinque voti a favore, quale soprintendente alle scuole, fu preferito al
Consigliere comunale, notaio Antioco Obino che ottenne un voto. Il sacerdote fu
anche precettore per alcuni anni. Nel 1875 fu nominato, come precettore Andrea
Accotti. Il Consiglio in alcune occasioni non votò per l’assunzione della
maestra, nel 1877 fu assunto solo l’insegnante maschio, la maestra non fu
riconfermata. L’anno seguente invece la maestra fu assunta nuovamente ed era la
signora Marietta Marchi. La serie dei problemi descritti si manifesterà ancora
nei primi decenni del Novecento. Nel corso degli anni
le disposizioni legislative stabilirono, per i maestri, che i minimi
retributivi aumentassero. Negli ultimi decenni del secolo, dal 1875 al 1895 gli
stipendi annui furono portati a 800 £ per i maestri e 640 £ per le maestre.
Diminuirono le ingiustizie e la legge Nasi regolarizzò la nomina e i
licenziamenti degli insegnanti. La legge Daneo-Credaro del 1911 sanciva che la scuola elementare
fosse gestita dallo stato e istituiva
nei comuni il patronato scolastico sotto forma di ente morale. I Patronati erano
organizzati in forma associazionistica, con i soci, il consiglio di
amministrazione che gestiva i fondi ricavati dal contributo dei soci, sussidi
statali, stanziamenti per l’assistenza scolastica del Comune, della Provincia e
di altri Enti. Era compito del patronato garantire l’istruzione e la frequenza
scolastica con la concessione di sussidi per l’acquisto di indumenti
indispensabili; abiti, calzature e sussidi scolastici, libri e quaderni. A
Decimomannu il Patronato scolastico fu istituito nel 1914, lo stato diede un
contributo di 60 £. Le vicissitudini politiche nazionali e internazionali
furono di blocco allo sviluppo del programma del Patronato, infatti la situazione
bellica non ne favorì lo sviluppo, tuttavia i maestri facevano in
continuazione richieste di materiale
didattico per i bambini poveri. Nell’ anno scolastico
1913 ci fu l’esigenza, da parte del Comune di istituire la IV classe, per
motivi contingenti che per numero di allievi doveva essere mista. La richiesta
fu fatta al Consiglio Scolastico Provinciale: “Ritenuto di grande necessità anche la istituzione di una IV classe
mista, la quale potrebbe essere frequentata anche dagli alunni dei Comuni vicinari,
e faciliterebbe ai padri di famiglia il compito attualmente molto difficile d’
impartire ai propri figli un grado d’istruzione indispensabile nella vita, ed
al quale non corrispondono certamente le nozioni che vengono impartite nel
corso elementare inferiore. Ritenuto che quest’amministrazione avendo di mira
fin da anni la istituzione della suddetta IV classe, provvide alla costruzione
del locale necessario, che tutt’ora è disponibile ed in parte anche arredato.”[18] Negli anni seguenti
le scuole, fino ad allora rigidamente divise in classi maschili e femminili
saranno trasformate, quando necessario, in classi miste. Nell’ultimo lustro
del secondo decennio del ventesimo secolo, le notizie che si hanno delle scuole
di Decimo, sono riferite alle classi; numero degli allievi e se le sezioni
fossero maschili, femminili o miste. La statistica riporta anche l’età dei
frequentati il numero di coloro che dopo essersi iscritti frequentavano con
assiduità e costanza. Nell’anno scolastico 1918-19, alla fine della grande
guerra, le scuole rimasero chiuse da Ottobre a Gennaio per una malattia
epidemica. Gli iscritti furono solo 29 e nei mesi da Aprile a Giugno si
ritirarono 18 ragazzi, i frequentanti erano solo 10. I motivi dei ritiri erano
dovuti a; povertà, malattia e per poter accudire ai lavori agricoli in
famiglia. I dieci frequentanti erano; tre figli di contadini, cinque figli di
proprietari, uno di falegnami e uno di carrettiere. Le cose non andarono
diversamente negli anni seguenti. Nell’anno 1919-20 la maestra aveva 3600 £ di stipendio
annuo, l’anno scolastico iniziato il 15
ottobre 1919 ebbe termine il 28 Luglio 1920, gli iscritti furono 34 ma solo 10
i frequentanti. C’è anche una notizia curiosa; le dimensioni dell’aula: altezza
m. 4,65, lunghezza m. 8,10 e larghezza m. 6,64. Non pensiamo si trattasse di un
salone ma forse di un capannone riadattato. Da quanto riportato si può notare
che il fenomeno dell’abbandono scolastico è notevole. Anche se le leggi, prima
la Casati e poi la Coppino che oltre a sancire la gratuità dell’istruzione
elementare la rendeva anche obbligatoria e emanava delle sanzioni, ciò
nonostante molti genitori non erano in grado di mandare i figli a scuola. L’economia del paese
di Decimo era basata sull’agricoltura e i ragazzi in età scolare dovevano
lavorare per dare il loro contributo al bilancio familiare. Quindi, la povertà
impediva loro di frequentare regolarmente le lezioni, perché nei mesi di
Aprile, Maggio e Giugno erano impiegati con il lavoro nei campi per la raccolta
del grano e altri stagionali. Tutto questo è desunto dalle annotazioni nei
registri scolastici. [1] AACA Visite Pastorali (Nicolò Navoni 1820 – 23) Vol. 4 bis. [2] AACA Decimomannu Causa Pia Vol. 12. [3] Delibera del Consiglio Comunale del 30.1.1831 [4] Archivio Comunale di Decimomannu, registro atti della Giunta e del Consiglio, 1859-1865, atto n.45 del 29 Aprile 1860. [5] Atto n.83 del 15 Ottobre 1860. [6] Atto n.97 del 1 Novembre 1860. [7] Atto n.3 del 20 Febbraio 1861 [8] Atto n.3 del 20 Febbraio 1861 [9] Atto n.25 del 29 Aprile 1861 [10] Atto n.96 del 13 Maggio 1862 [11] Atto n.118 del 19 Ottobre 1862. [12] Atto n.134 del 17 Novembre 1862 [13] Atto n.21 del 9 marzo 1863 [14] Atto n.6 del 29 Marzo 1863 [15] Atto n.55 del 12 Settembre 1863 [16] Atto n.1 del 1 gennaio 1865. [17] Atto n.26 del 8 Maggio 1865. [18] Atto n.132 del 21 Dicembre 1912..
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