VESTIZIONE DEL SIMULACRO DI SANTA GRECA

 

Il 30 Aprile e il venerdì precedente l’ultima domenica di settembre di ogni anno si svolge, a Decimomannu, la cerimonia della vestizione del simulacro di Santa Greca.

Le sono fatti indossare i paramenti della festa, in particolare il nuovo abito del 1998, tutto ricamato in fili d’oro.

Quello precedente era  ricamato a fiori in stile sardo.

Questo rito è dedicato solo alle donne, che ne sono le protagoniste.

Le mogli, degli obrieri sposati, le madri degli obrieri celibi. Oltre loro nessuno può toccare il simulacro della Santa, eccezion fatta per l’obriere “anziano” che alla fine le pone la corona sulla testa, e degli obrieri scapoli che pongono la statua nel suo cocchio.

L’elemento di tradizione, fede e amore che permea questa cerimonia è notevole, un’intensità superiore si raggiunge solo durante “s’incontru”.

La minuziosa opera di cucitura dei gioielli, dei vari ori si protrae per qualche tempo, una cerimonia che può sembrare confusa perché non codificata ma permeata da tanta fede e amore per la nostra Martire, al termine è celebrata la Santa Messa. Prima questo era un onore riservato solo alle donne della famiglia Marroccu, successivamente acconsentirono che la facessero altre donne che addirittura erano retribuite.

Come si può leggere nel libro della Causa Pia, nel 1818 si spesero “ per il solito trattamento per le donne che vestirono la Santa per tutte le feste L. 5”

Nel 1878 lo Spano scriveva: ” questo simulacro… si adorna, o meglio si carica di vezzi d’oro e di argento, di rosari, di anelli e di altri oggetti preziosi, che i divoti solevano offrire, ed offrono attualmente alla Santa per le grazie che ricevono”.

Come tutti gli anni i fuochi d’artificio, oltre che allietare concludono la festa classica, esplicando la domenica sera tutta la loro rumorosa allegria di luci e di colori. Nel 1814 si spesero 25,2 lire come detto: “ para coetes, y bombas, comprendila la ramadura”.

Curioso come “sa ramadura” non fosse offerta dalla popolazione ma acquistata. Probabilmente in paese c’erano pochi fiori o non bastavano per avere l’effetto voluto, quindi andavano acquistati. “Sa ramadura” addobbo floreale di pavimenti e strade con fiori o petali di fiori, erbe palustri, erbe aromatiche. Questa usanza la si praticava al passaggio dei santi durante le processioni. Era un’usanza Spagnola (?) e/o Bizantina. Anche per i trionfi gli imperatori romani si avvalevano di tale usanza.

Attualmente la cerimonia della vestizione avviene pubblicamente tutti vi possono assistere. Nel periodo passato questo non avveniva, era una cerimonia intima e il simulacro era “cambiato d’abito” e ingioiellato nella sacrestia della Chiesa stessa, e veniva portato alla presenza dei fedeli a vestizione finita.