Alcune note
sul Paese
Il paese è situato nella pianura del Campidano di
Cagliari a 39.19 N di long. ed a 8.58 E di latitudine, l’altezza sul livello
del mare è tra i 5 ed i 12 mt.
La superficie territoriale agraria del comune di
Decimomannu appartiene al comprensorio di bonifica del Campidano di Cagliari,
sezione di Decimoputzu.Essa
è costituita prevalentemente da terreni alluvionali originati anticamente dalle
inondazioni del rio Mannu.
Il paese giace quasi al centro della fertile pianura
anticamente denominata Dorida per
la sua grande fertilità. Essa è
delimitata a ponente dai monti di Capoterra e dalle colline di Siliqua, a nord
dal corso del Rio Leni e a levante dall’antica Bia de Logu, strada medioevale
che da Cagliari portava al
Campidano arborense. Questo territorio geologicamente
giovane ma grave di storia e di antiche vicende umane, comprende oggi nove
comuni: Decimomannu che, anticamente, ne era
il capoluogo, Uta, Decimoputzu, Villaspeciosa, Serramanna, Villasor, San
Sperate, Assemini ed Elmas. Nella zona di confluenza dei fiumi Mannu e Flumineddu,
non lungi dalla sponda sinistra del fiume Mannu, sorge, infatti, Decimo.
Il luogo è reso ameno dalle colline coniche
verdeggianti di vigneti, di uliveti, di
agrumeti e di piante fruttifere di ogni specie, che attorno gli fanno corona.
Il territorio, anche prima della bonifica, del
dopoguerra, non era completamente incolto; anzi vi erano già, almeno in alcune
zone di piccola proprietà, coltivazioni abbastanza intensive e continue. In
altre e più vaste zone, però, si avevano terreni sofferenti per ristagni di
acqua e per le frequenti esondazioni del Fluminimannu; tali zone erano
perciò,almeno in parte, incolte ed in parte adibite a colture intensive con
lunghi turni di riposo.
Le opere pubbliche del dopoguerra che hanno permesso
il riscatto o il miglioramento di una buona porzione del territorio, sono
consistite essenzialmente nella inalveazione del Fluminimannu e di alcuni suoi
affluenti ed incanalizzazioni con
sgrondo naturale.
Il bacino del Fluminimannu è caratteristico per la
notevole ampiezza che presenta nella zona pianeggiante e per la scarsa
acclività.
I terreni di questa zona, sono certamente i più
disparati fra tutti quelli dei vari Campidani. Sono siti in pianura o in
leggero declivio, ed in parte in collina.
Essi sono di natura prevalentemente permeabile,
sebbene siano da distinguere quelli dovuti alla formazione calcarea nella parte
montuosa da quelli, più estesi del quaternario nella parte valliva.
Tutto il territorio è pianeggiante in quanto
l’altitudine media si aggira sui 12 mt. s.l.m.
Il 100% della superficie agraria e forestale
presenta pendenze non superiori al 5%. Il corso d’acqua più importante è il Rio
Mannu, che scorrendo i margini
occidentali del territorio riceve le acque del rio Flumineddu e del rio Concias,
che vi confluiscono dopo aver attraversato diagonalmente, provenendo da
nord-est, il territorio di San Sperate e di Decimomannu.
Clima e
Territorio
La zona in cui sorge Decimo è interessata da clima
prettamente mediterraneo, dominato dalle masse d’aria calda tropicale e dai
venti occidentali.
La ventosità è infatti un elemento del clima molto
importante per l’agricoltura della zona, infatti le culture vengono protette da
adeguate fasce frangivento.
Il territorio è interessato soprattutto dai forti venti
di Maestrale e dai venti caldi di Scirocco, con velocità di 22-25 Km./h, ma non
sono infrequenti i venti che toccano i 120 Km. orari.
Nella Val Dorida non è infrequente la nebbia; nel
mese di maggio, in particolare, essa suscita grande timore nei contadini a
causa del gravissimo danno che arreca alle spighe ancora in fiore, se non
interviene subito il maestrale a spingerla verso lo stagno di Cagliari e salvare così le spighe novelle.
Il territorio del Comune di Decimo si estende su
2.805 Ha ed é povero di acque.
Mancando in assoluto le sorgenti per le necessità
della irrigazione si scavano dei pozzi. La falda freatica si trova a circa 12
metri di profondità, ma per ottenere un maggior gettito è necessaria la
trivellazione che può scendere, in alcuni casi, anche a 50 metri.
Poichè le precipitazioni, come è noto, sono in rapporto all’altitudine sul mare,
esse, infatti, aumentano con l’altitudine; gli afflussi meteorici annui sulla
zona non raggiungono valori molto elevati se si escludono quelli propri della
parte più alta del bacino del Cixerri; tuttavia la costituzione geologica del
terreno, per quanto si è detto in precedenza, è favorevole all’assorbimento
delle piogge ed alla loro restituzione sottoforma di sorgenti di notevole
portata e precisamente nelle formazioni calcaree del Sarcidano e negli ammassi
calcarei - metalliferi dell’Iglesiente.
La piovosità è molto bassa ed irregolarmente
distribuita. Il diagramma delle precipitazioni presenta in genere:
• un periodo di aridità quali totale in luglio ed in
agosto;
• scarse piogge in settembre;
• la quasi totalità delle precipitazioni concentrate
nel periodo ottobre-novembre-dicembre,
e talvolta gennaio;
• piogge sempre più scarse nei mesi di aprile,
maggio e giugno a cui segue un periodo di aridità quasi totale nei mesi estivi.
La temperatura delle acque,
eccettuati alcuni rari casi, può ritenersi generalmente corrispondente alla
temperatura media della zona. Un solo esempio di sorgente con temperatura assai
elevata si riscontra nel bacino del Fluminimannu, ed è quello di “ S’acqua cotta” a ponente di Villasor,
sin da tempi remoti utilizzata per bagni termali, oggi una nota acqua minerale.
Le acque del bacino del Fluminimannu sono da ritenersi
in generale di buona qualità sebbene anche le sue maggiori sorgenti presentino
un grado di durezza piuttosto elevato.
La sorgente del Fluminimannu è quella del rio
Buschettu nell’agro di Laconi long. 3° 19’ 10” lat. 39° 51’ 32” a m. 785
s.l.m., con la portata alla fonte di l. 4,40 al sec. alla temperatura di 12 °C.
La temperatura, nel periodo invernale, raramente
raggiunge valori minimi assoluti al di sotto dello zero, per cui è consentita
alle piante una attività vegetativa quasi ininterrotta, seppure molto
attenuata. D’altra parte le temperature estive che si verificano normalmente
dall’aprile al novembre, consentono una intensa attività agronomica per un
periodo particolarmente lungo. Questi valori della temperatura permettono la
coltivazione di tutte le specie erbacee ed arboree caratteristiche della zona
temperata del mediterraneo e soprattutto del grano duro, dell’ulivo, degli agrumi. L’assenza di temperature
molto basse crea un ambiente non troppo favorevole alle colture che necessitano
di periodi di freddo e quindi di stasi vegetative invernali; tuttavia, così
come avviene per il pesco, tali specie prosperano abbastanza
soddisfacentemente, pur non trovandosi nel loro migliore “habitat”.
Talvolta si verificano bruschi abbassamenti di
temperatura nel periodo invernale ed
in quello primaverile, che provocano
notevoli danni alle colture sia erbacee che arboree.
In luglio ed in agosto si registrano le temperature
massime che spesso raggiungono i 40°.
Le colture ortive da primo campo si vanno sempre più
intensificando. Le più praticate sono i
finocchi, i sedani, il melone, l’anguria, la lattuga, il pomodoro, i fagiolini.
Recentemente si è andata sviluppando la coltivazione dei carciofi che vengono
esportati anche nel continente. Queste colture richiedono un notevole
investimento di manodopera, ma
consentono produzioni elevatissime, il cui commercio è favorito anche dalla
vicinanza del mercato Ortofrutticolo all’ingrosso di Cagliari.
E’ importante ricordare nel territorio di Decimo, la
presenza di numerose serre che producono fiori pregiati che vengono esportati anche
all’estero.